Nel precedente ti ho illustrato i 4 passi fondamentali del business trend setter. Ora voglio raccontarti come io e i miei soci li abbiamo applicati nella creazione di Coinshare, che, con 400.000 utenti e 40.000 aziende associate in solo un anno di vita, si può già definire una delle principali shopping community al mondo, oltre che la prima completamente in tecnologia blockchain.
IL GAP CHE HA COLMATO COINSHARE
Il primo aspetto di cui avevo parlato era quello che si riferiva alla identificazione di un gap nel mercato. Perché il business trend setter, a mio avviso, non è necessariamente colui che innova o che lancia un nuovo servizio o prodotto, ma colui che rinnova, e cioè trova le carenze o i gap che un business già esistente ha mostrato e prova appunto a colmarli per renderlo un vero business di successo. Io certo non posso dire di aver inventato il cashback o le shopping community, che esistono da più di venti anni, e di cui anche io personalmente mi sono occupato in passato. Ma sentivo che c’era un vuoto da colmare in un mercato, che io considero comunque vincente nel futuro, e questo era rappresentato da alcune “falle “presenti nel sistema, connesse soprattutto alla sicurezza, alla privacy e a tutti i processi legati alle transazioni online.
Molte delle società operanti in questo mercato sono entrate in crisi proprio perché avevano perso la fiducia dei propri utenti, a causa di problemi legati appunto alle transazioni e alle intermediazioni legate al processo di acquisto. La blockchain a mio avviso era la soluzione a tutti questi problemi. La sua caratteristica di disintermediazione, la sicurezza assoluta nelle transazioni, la tracciabilità delle stesse, determinano la creazione di un ecosistema garantito al 100%. Questa è stata la molla che mi ha spinto ad approfondire il tema blockchain per poterlo applicare ad una piattaforma come Coinshare, che si basa sulla possibilità di guadagnare dai propri acquisti e dalla sua condivisione con altre persone, nella massima sicurezza e trasparenza.
A questo fatto si lega il secondo passo del business trend setter, e cioè quello di risolvere un problema urgente ed immediato.
CON COINSHARE TRANSIZIONI PIÙ SICURE E TRACCIABILI
Le piattaforme di condivisione e di networking, infatti, avevano dei colli di bottiglia che la blockchain sicuramente può bypassare facilmente rendendo l’ecosistema molto più agile e veloce oltre che appunto trasparente e sicuro. Questa era una necessità che anche io avevo già sentito nelle mie precedenti esperienze. L’impossibilità di controllare le transazioni rendeva il business molto fragile e spesso la cosiddetta “catena” del networking si spezzava perché questa sensazione di insicurezza o di mancanza di fiducia nelle transazioni aveva inceppato il sistema. La blockchain rende tutto molto più fluido e sicuro.
La sharing economy si basa appunto sulla fiducia e con la blockchain questo rapporto fiduciario viene in qualche modo sancito con i cosiddetti smart contract, che hanno una valenza ed una sicurezza ben maggiore di qualsiasi normale contratto legale. Ecco perché questa tecnologia riempie un bisogno impellente nel settore della shopping community e dell’ecommerce in genere, che è quello della mancanza di fiducia verso gli intermediari che si frappongono in ogni normale transizione tradizionale.
Basti pensare che ogni anno negli Usa quasi 50 miliardi di dollari vanno in fumo a causa di frodi, truffe o contestazioni che avvengono on line. Ma il fenomeno sta diventando rilevante anche qui da noi in Italia, se si pensa che gli italiani hanno nel portafoglio oltre 98 milioni di tessere bancomat, carte di credito e carte prepagate multiuso con una crescita del +19% negli ultimi cinque anni, secondo i dati Bankitalia. I pagamenti con la moneta elettronica sono spinti anche dall’on line con quasi 9 italiani su 10 (88%) che si collegano ogni giorno a Internet e fanno acquisti per un valore degli acquisti che sfiora i 14 miliardi di euro. Diciamo che il possibile e potenziale bacino di utenza è già piuttosto interessante, ma per far sì che Coinshare possa diventare un punto di riferimento per un numero sempre maggiore di gente è necessario che sia anche facile da usare.
UNA SHOPPING COMMUNITY FACILE DA USARE
Confesso che questa è stata una delle principali preoccupazioni del mio team, considerando che stavamo parlando di una tecnologia nuova e ancora praticamente sconosciuta alla maggior parte delle persone. Ma grazie al nostro team di tecnici e di esperti siamo riusciti a rendere la piattaforma facile, intuitiva e snella. D’altra parte la tecnologia serve proprio a rendere le cose più semplici e facili da utilizzare.
COINSHARE L’INNOVAZIONE APERTA A TUTTI
Ora siamo nella fase della cosiddetta evangelizzazione, e cioè quella fase in cui le persone che conoscono e apprezzano la piattaforma perché hanno dei ritorni economici, la diffondono tramite il passaparola e la condivisione tramite la propria rete di contatti e i social.
I risultati eccezionali ottenuti in così poco tempo, ci danno gas per andare avanti con sempre maggiore convinzione e sicurezza. Ora siamo come il surfista che ha appena preso l’onda giusta, ma deve adesso mettere tutto il suo impegno e la bravura per cavalcarla e non farsi disarcionare. Sono convinto che questo non succederà, perché la rivoluzione della moneta digitale è già partita e noi abbiamo avuto il merito di scegliere il timing giusto ed essere fra i primi.
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