Nella mia esperienza di imprenditore non ho mai assistito ad un cambiamento così veloce e profondo come quello che si è verificato nel 2020.
Esistono ormai due mondi, uno precedente al coronavirus e uno successivo, fatto di fasi, che ci è piombato addosso a fine febbraio. La pandemia ci ha fatto capire che la velocità di cambiamento della società in cui viviamo può essere indefinita. Prima che si diffondesse il virus, chi poteva immaginare che si verificasse un evento simile?
Al di là di come ha impattato e sta impattando sulla nostra vita e sulle nostre emozioni, questo evento avrà sicuramente e sta già avendo effetti incredibili sull’economia. Quando ne saremo usciti, ci ritroveremo in un’altra epoca. In questa fase, è chiaro che non vince il pesce grosso ma il più agile, anche se più piccolo. Questa metafora è già in uso da tempo ma ora è ancora più valida
Le balene in questo momento si sono arenate, il pesce agile, invece, è veloce ed è riuscito in questa difficoltà a muoversi, a divincolarsi. Oramai siamo in un mondo dove, se non sei veloce, sei “morto”. Alla velocità attuale ci si può trovare dalla sera alla mattina, non importa quanto la tua azienda sia grande, totalmente fuori dal mondo e a doversi ricostruire da zero.

QUANTO È IMPORTANTE LA TECNOLOGIA IN QUESTA EMERGENZA?
L’attuale emergenza ci ha fatto, inoltre, capire che non possiamo più fare a meno della tecnologia. Facciamo un esempio, è stato detto a una serie di professionisti che devono stare a casa. Parliamo di commercialisti, notai, avvocati, insomma di una classe di professionisti che, se stanno a casa, non possono lavorare e non hanno guadagni. Si tratta di attività per cui siamo, infatti, abituati ad avere un rapporto molto, ma molto, diretto con il professionista.
Con la tecnologia, invece, si sarebbe potuto risolvere il problema. Tutto il necessario per svolgere queste attività si potrebbe, infatti, realizzare in modo digitalizzato. Tanti professionisti hanno iniziato ad incontrare i clienti su piattaforme digitali come Zoom o Skype. Con una tecnologia abilitante più avanzata, come è sicuramente la blockchain, unita ad una preventiva digitalizzazione dei documenti, si sarebbe potuto invece assicurare la continuità delle attività in tutta sicurezza, durante la fase emergenziale, da casa. Per fare un esempio, immaginiamo come avrebbe potuto lavorare con continuità e efficienza un tribunale dove anche solo le pratiche fossero state lavorate attraverso l’utilizzo della blockchain.
COME STANNO CAMBIANDO LE ABITUDINI DI ACQUISTO?
E ancora, se ci guardiamo intorno, i nostri figli passano ormai tutta la giornata in digitale, vuoi per le lezioni scolastiche, vuoi per il tempo libero o anche per lo sport. Noi stessi stiamo imparando che tante cose possiamo farle da soli, come tagliarci i capelli. E allora ordiniamo più prodotti online, anche quelli che prima non avremmo mai ordinato. Le stime parlano di un incremento per l’acquisto online di rasoi, creme, dispositivi massaggianti con picchi relativi all’acquisto ai corsi fitness online e all’entertainement. In sintesi acquistiamo più prodotti online e più servizi attraverso i quali impariamo anche ad usare questi prodotti.
UN BUSINESS SEMPRE PIÙ LIQUIDO
E allora, qual è il trend? Il trend è già chiaro in queste prime battute.
- Le aziende si stanno attrezzando con il “vaccino” della digitalizzazione. Il digitale sarà sempre più pervasivo nella nostra vita e la tecnologia ci seguirà in tutto ciò che facciamo.
- Parallelamente le aziende stanno “cambiando forma e sostanza”: stanno diventando sempre più fluide, grazie anche ad una struttura dei costi a prevalenza variabili. Sono convinto che nasceranno tante cose nuove, proprio da questa fase che stiamo vivendo e che ci resterà attaccata addosso.
- I business saranno orientati verso tutto ciò che porta a un’automatizzazione di processi e delle procedure.
- Si invertirà il processo di acquisto. Non sarà più il cliente a cercare il luogo fisico di accesso al prodotto o al servizio ma saranno questi stessi prodotti e servizi ad andare dal cliente. Le aziende dovranno garantire all’acquirente una disponibilità quanto più prossima e immediata possibile. Questo, fatti salvi i settori essenziali, come alimentari e farmaceutici, metterà in seria difficoltà il retail tradizionale.
E allora la sfida è chiara. La crisi oggi colpisce i business che vivono in maniera solida.
Chi è liquido probabilmente, anche in questo momento, è capace di generare guadagni. Chi ha invece aziende solide, con grandi magazzini, la proprietà dei suoi immobili e tanti dipendenti, rischia ora di morire. In questo contesto possiamo avere due atteggiamenti: aspettare che accada qualcosa o fare in modo che qualcosa accada. Io sono ovviamente per la seconda opzione. E tu?